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Comunità energetiche: cosa sono e come costituirle

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Negli ultimi anni si parla sempre più spesso delle comunità energetiche come di sistemi virtuosi di produzione di energia pulita basati sulla condivisione. Ma cosa sono esattamente?

Le comunità energetiche sono aggregazioni di PMI, attività commerciali, enti pubblici locali e persone fisiche per produrre, distribuire e consumare energia rinnovabile con l’obiettivo di condividere un bene fondamentale a un prezzo concorrenziale. Queste realtà sono già ampiamente diffuse e consolidate in Europa e, con le disposizioni introdotte dal decreto Milleproroghe (art. 42bis), sono diventate una realtà anche in Italia.

Quali sono i benefici delle comunità energetiche?

Le comunità energetiche offrono numerosi benefici economici, ambientali e sociali. Grazie agli incentivi statali che promuovono la transizione energetica, la comunità è in grado di produrre un “reddito energetico” da redistribuire. Inoltre, producendo energia da fonti rinnovabili, le comunità energetiche contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 e a preservare l'ambiente. Infine, diffondono una cultura della sostenibilità e incoraggiano l’aggregazione sociale sul territorio, generando vantaggi economici e ambientali per la società.

La normativa italiana a riguardo le comunità energetiche

La possibilità di creare comunità energetiche In Italia è stata introdotta dall’art. 42 bis del Decreto Milleproroghe, che recepisce la Direttiva Europea RED II sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.Inoltre, è in attesa di approvazione da parte della Commissione europea 2023 il decreto che offre incentivi alle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). La misura consentirà alle stesse di beneficiare di un supporto tariffario gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per un periodo di 20 anni. Sono previsti un corrispettivo unitario e una tariffa premio: un incentivo economico significativo per la produzione di energia pulita da parte delle comunità energetiche.

Come costituire una comunità energetica

Dal momento che il profitto non è lo scopo principale delle comunità energetiche, le forme legali più comuni sono quelle dell'associazione non riconosciuta o della cooperativa. Le associazioni non riconosciute possono essere costituite con un contratto semplice registrato presso l'Agenzia delle Entrate, con costi di gestione ridotti e obblighi organizzativi relativamente semplici. Una volta reso operativo l'impianto, la comunità può richiedere al GSE gli incentivi previsti dalla legge per l'energia condivisa.

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