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Mobilità sostenibile: ecco come stavamo prima dell’emergenza Covid 19

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L’addio ai combustibili fossili passa (anche) da una maggiore sensibilità alle nuove forme di mobilità sostenibile. Car sharing, piste ciclabili e Tpl sono diventati ormai concetti di uso comune. Ma la strada da percorrere per giungere a una loro definitiva affermazione nella quotidianità degli italiani è ancora lunga, come certifica il Report Ambiente Urbano dell’Istat.

Basti pensare che nel 2019, anno a cui si riferisce l’indagine, la percentuale degli autobus a basse emissioni sul totale di quelli utilizzati per il trasporto pubblico locale nei 109 comuni capoluogo non raggiunge il 30%. Sensibilità dei singoli, scelte politiche e persistenti differenze a livello macroregionale caratterizzano lo scenario fotografato dall’Istat prima della “tempesta” della pandemia Covid-19 che ha inevitabilmente inciso sulla mobilità italiana con una riduzione del traffico e degli spostamenti, dovuta in primis ai lock-down e alle restrizioni al movimento.

Trasporto pubblico locale: domina ancora la gomma

Ma proprio dalla crisi deve giungere la spinta al miglioramento, consolidando i trend positivi certificati dall’Istituto Nazionale di Statistica che negli ultimi 5 anni ha registrato il progresso della mobilità sostenibile nella Penisola. Tornando al tema dell’obsolescenza del parco circolante nel trasporto pubblico locale (Tpl), ad esempio, non va dimenticato che nel 2015 gli autobus a basse emissioni (fra cui ibridi e bi-fuel) rappresentavano il 23,5% dei mezzi circolanti rispetto al 28,1% registrato nel 2019. E anche i vecchi mezzi Euro 4 (o di classe inferiore) iniziano ad andare in pensione. A Brescia, ad esempio, nel 2015 i vecchi mezzi Euro 4 rappresentavano l’84% del circolante, mentre nel 2019 la percentuale è scesa al 12,6%. Il calo, a Latina, nel Lazio, è ancora più evidente: dal 90% al 4,9%. A conferma di un trend che interessa tutto il Paese con un passaggio dal 59,4% al 34,8% in cinque anni. Qualcosa si muove, insomma. Nell’attesa dello sviluppo della rete su ferro, molto più ecologica rispetto a quella su gomma, che resta poco sviluppata e circoscritta a poche città, come ricorda il report: «Il filobus viaggia in 13 comuni su 268,5 chilometri di linee (+17,4% dal 2015), il tram in 11 città su 369,2 km (+2,7%), la metropolitana in sette città su 191,2 km (+2,2%)».

Car sharing: un parco macchine ancora poco green

«Negli ultimi anni, i servizi di mobilità condivisa hanno integrato l’offerta di Tpl offrendo un ventaglio di nuove alternative all’uso o al possesso del mezzo privato per gli spostamenti in città» recita il report Istat. Nel 2019 il car sharing fa registrare oltre 8.200 veicoli nei 37 comuni capoluogo (29 nel Centro-Nord, 8 nel Sud) in cui è presente, con un balzo in avanti del 92,9% rispetto al 2014. Ma in questo settore, è da mettere in evidenza un ritardo in tema di ecologia: solo il 26,2% dei veicoli impiegati in questa forma di mobilità è infatti a basse emissioni. Una percentuale che, dal 2016, non subisce particolari variazioni a dimostrazione di una certa «staticità». Venezia e Bologna vantano le flotte più green, composte interamente da veicoli a basse emissioni. Tra i capoluoghi metropolitani è invece Milano ad avere l’offerta di car sharing più ampia con 23 veicoli ogni 10mila abitanti, seguita da Firenze (con 14 veicoli ogni 10mila abitanti) e Torino (11).

Bike sharing: il servizio a flusso libero fa impennare l’offerta pro-capite di mezzi

Per quel che riguarda l’utilizzo della bicicletta, va registrato un duplice fenomeno. Se da un lato il numero dei capoluoghi con servizi di bike sharing (53) è in calo dal 2015; dall’altro l’offerta pro-capite è più che triplicata con un balzo da 6 a 19 mezzi ogni 10mila abitanti. Quest’ultima tendenza è spiegabile con l’avvio dei servizi a flusso libero (quelli che consentono di lasciare il mezzo in un punto qualsiasi e non in postazioni predefinite) che richiedono flotte molto numerose. Firenze (109 bici ogni 10mila abitanti) e Milano (96) si confermano al vertice della classifica nazionale, seguite da Bologna (68) e Torino (35).

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