Quodo journal

La sostenibilitĂ  non conosce vacanze

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Una notte con le tartarughe, perché la sostenibilità non conosce vacanze

La sostenibilità non è solo la colonna portante di tutti i nostri progetti. Per noi di Quodo, è uno stile di vita che ci accompagna in ogni momento. Anche in vacanza.

Per questo, quando abbiamo realizzato ciò che stava succedendo davanti ai nostri occhi lo scorso 3 agosto, sulla spiaggia di Capo Rizzuto, in Calabria, ci siamo subito messi all’opera. Perché la tutela di un ecosistema, qualunque esso sia, rappresenta per noi una sfida che ci vedrà sempre impegnati in prima linea, come abbiamo fatto aderendo al progetto Trentino Tree Agreement per il recupero delle aree distrutte dalla tempesta di Vaia, in Trentino.

Angeli custodi delle caretta caretta

Così, per una notte, insieme ai volontari della sezione locale del WWF, ci siamo trasformati negli angeli custodi di alcune decine di piccole tartarughe caretta caretta, appena nate. La schiusa delle uova, infatti, rappresenta un momento delicatissimo per la sopravvivenza di questi animali costantemente minacciati da inquinamento e processi di estinzione. Le piccole tartarughe devono raggiungere il mare il più rapidamente possibile per garantirsi la possibilità di iniziare la loro vita.

E sulla spiaggia dell’area protetta Capo Rizzuto, in località Le Castella, oltre ai naturali predatori i piccoli hanno dovuto affrontare un imprevisto non da poco. Perché, a disorientare il loro cammino verso il “grande blu”, ci si è messa anche la luce di un potente faro che li attirava dalla parte opposta rispetto all’acqua. Siamo stati proprio noi a scoprirli, poco dopo le 22 di mercoledì sera. Una passeggiata in spiaggia con il cane e un insolito viavai sulla duna alle nostre spalle. No, non si trattava di granchi né di gamberi. Quelli erano piccoli di tartaruga. Una situazione mai vissuta prima. Che si fa? Lo diciamo sempre: meglio affidarsi a un esperto.

Affidarsi agli esperti: l’intervento del WWF

Così, in questa situazione, frastornati da un’emozione indescrivibile e, allo stesso tempo, pienamente consapevoli dell’urgenza di dover intervenire in fretta, abbiamo deciso di contattare il WWF per ottenere indicazioni sul da farsi. Prima regola: mai toccarli a mani nude. In poco meno di un’ora, una decina di volontari ci ha raggiunto sulla spiaggia, pronta a entrare in azione. Con i guanti e una scatola con un letto di sabbia, abbiamo dato una mano prima di defilarci e lasciare campo agli esperti. Osservare tutto quel movimento con la consapevolezza di aver contribuito a salvare la vita di tutti quei piccoli, è stato davvero qualcosa di affascinante e magico. Ognuno può davvero fare la differenza.

Solo dopo due giorni di ricerche è stato possibile individuare il nido e mettere in salvo altre tartarughe. A quel punto, è stato costruito un corridoio per “guidare” il cammino dei piccoli al mare, evitando loro altre…distrazioni luminose.

SostenibilitĂ , uno stile di vita

A distanza di giorni, rivedendo sul cellulare foto e video di quella notte, l’emozione è ancora viva e palpitante. I volontari del WWF che da anni sono impegnati nella tutela dell’ecosistema marino della zona, ci hanno fatto scoprire l’importanza della presenza delle tartarughe nella spiaggia: una sorta di certificato della bontà dell’area. Le testuggini infatti, scelgono di nidificare in luoghi particolari, dove l’equilibrio ambientale risulta in ordine. Ma la loro presenza è sempre più a rischio. Basti pensare che, secondo gli esperti, ogni anno nel Mediterraneo circa 150mila tartarughe marine finiscono catturate nelle reti da pesca e, di queste, circa un quarto muoiono. Quest’anno torniamo in ufficio con un ricordo indimenticabile e la certezza di aver dato il nostro contributo per rendere un po’ più sostenibile l’ambiente.