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Industria 5.0: uomo e ambiente al centro della rivoluzione

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La quinta rivoluzione industriale è alle porte e - come spiegano gli esperti dell’ESIR, un gruppo di consulenti di alto livello che lavora per sviluppare una politica di ricerca e innovazione lungimirante e trasformativa - promette un cambiamento prima di tutto culturale.

La nuova visione di impresa promossa dalla Commissione Europea, prevede infatti l’integrazione dell’attuale paradigma 4.0 puntando su ricerca e innovazione per la transizione verso un’industria europea sostenibile, incentrata sull’uomo e resiliente.

Con obiettivi sociali che vanno ben oltre la crescita economica e i posti di lavoro, l’industria 5.0 si pone in prima linea nella promozione del rispetto del pianeta e del benessere del lavoratore, che diventa ora il nuovo protagonista del processo produttivo.

Ma in cosa si distingue l’industria 5.0?

Il rapporto tra uomo e macchina viene ora portato ad un altro livello: da semplice interazione a vera collaborazione, che vedrà la tecnologia come strumento per combattere non solo le diseguaglianze ma anche l’inquinamento e le violazioni dei diritti umani fondamentali.

In ambito europeo sono già molti i progetti già attivi in ottica 5.0:

tra questi CoLLaboratE, un sistema di assemblaggio collaborativo che utilizza robot industriali; FIT4FoF, che crea profili professionali per i lavoratori delle fabbriche del futuro e HUMAN, che utilizza la realtà aumentata per supportare i lavoratori nella catena di produzione.

Il focus di questi progetti è un ambiente di lavoro sano, che ruota intorno alla collaborazione tra esseri umani e robot rendendo la produzione più efficiente e riducendo gli sprechi.

Per CEO e CFO, l’Industria 5.0 offre aree strategiche cruciali in cui poter misurare la propria leadership in modo costruttivo e vantaggioso per tutti: fondamentale sarà il ruolo di manager dotati delle giuste capacità di intuizione e mediazione, consapevoli di quanto la trasformazione della società necessiti di approcci sistemici e di interazioni che vanno molto oltre alle sole norme di legge.

Nonostante le numerose sfide, sono comunque molti i vantaggi derivanti dalla sinergia uomo-macchina: una grossa riduzione dell’inefficienza produttiva, la delega dei lavori ripetitivi e pericolosi ai robot e il conseguente guadagno di tempo per le persone, che possono ora dedicarsi alla parte creativa e alla ricerca di soluzioni aziendali efficienti.

Conseguenza di questo nuovo assetto anche il contenimento di errori e sprechi, che ridurrà i costi aumentando la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente.