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Eolico: addio alle pale

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Sono talmente diffuse da essere diventate una vera e propria icona dell’energia green. Ma anche per le pale eoliche sembra essere arrivato il momento di dover fare i conti con l’inarrestabile innovazione. Ricerca e sviluppo, del resto, segnano il passo nel campo delle rinnovabili. E l’ormai classico modello che trae origine dagli antichi mulini è vicino ad affrontare una rivoluzione copernicana lanciata da una start-up spagnola: Vortex Bladeless.

Vortex, l’energia delle oscillazioni

L’idea alla base del progetto di David Yañez, CEO di Vortex, è quella di realizzare una turbina eolica senza pale, sfruttando i fenomeni di risonanza aeroelastica del vento. Nessun «mulino» per trasferire ai generatori l’energia cinetica raccolta dalle pale. Qui si sfrutta l’oscillazione creata dal vento una volta entrato in contatto con il cilindro in grado di creare mini-vortici. In altre parole, un unico palo alto circa tre metri, ancorato verticalmente a una base e capace di entrare in risonanza con il vento e creare l’oscillazione da cui catturare l’energia.

Come gran parte delle idee geniali, si tratta del frutto di un’intuizione estemporanea. Yañez ha ricordato più volte di aver pensato a questo nuovo progetto nel 2012, dopo aver visto un video del ponte di Tacoma (nello stato di Washington, USA) che oscillava sotto le raffiche di vento. Proprio come quel ponte, il suo Vortex Tacoma – che attende ancora il lancio sul mercato – vibra a ogni soffio di Eolo.

Sostenibilità e complementarietà

Una soluzione che strizza l’occhio alla sostenibilità. E non si tratta solo degli impatti a livello ambientale. Perché se è vero che l’assenza delle grandi pale ha inevitabili ricadute positive sull’armonia del paesaggio ed evita anche di disturbare le traiettorie di volo di migliaia di uccelli; Vortex garantisce inoltre notevoli risparmi dal punto di vista della manutenzione degli impianti (circa 80%). Basti pensare che non necessita di alcun intervento di lubrificazione, con un notevole risparmio di oli rispetto al modello tradizionale. Senza dimenticare la questione del consumo di suolo, ridotto di circa la metà: niente scavi profondi per l’installazione di un impianto che può tranquillamente essere collocato anche in un ambiente urbano.

Secondo i suoi creatori, uno dei punti di forza di Vortex è la sua complementarietà con gli impianti fotovoltaici. Grazie alle dimensioni tutto sommato contenute, questa turbina eolica senza pale può essere installata vicino ai pannelli. Una soluzione ottima se si considera che, nella maggior parte dei casi, è proprio al calar del sole che il vento inizia ad assumere maggiore intensità. Un vero e proprio «circolo virtuoso» in grado di generare energia pulita h24.

Le sfide per l’imminente futuro

Ad oggi il progetto di Yañez è rivolto a un mercato residenziale o rurale, basato su sistemi a basso consumo energetico. La turbina di Vortex, infatti, è in grado di emettere una potenza limitata, ma è allo studio una soluzione per realizzare insieme a un partner industriale una turbina alta 140 metri con una capacità di potenza di 1MW. Per il momento, come riportato nelle FAQS del sito della startup, al quartier generale si sta valutando l’ipotesi di lanciare una campagna di test del prodotto per valutarne le risposte in ambienti e condizioni differenti. A tal proposito, l’idea è quella di creare una versione più piccola del prodotto, Vortex Nano, dedicata ai test.

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