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Efficientamento energetico: non c’è solo il Superbonus. Ecco il Conto Termico

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Il Superbonus 110% previsto dal Decreto Rilancio dello scorso anno è diventato un riferimento per chi si trova a fare i conti con interventi di efficientamento energetico che interessano gli edifici. L’agevolazione introdotta dal governo è stata a lungo al centro del dibattito in questo settore. Ma non vanno dimenticati anche gli altri strumenti a favore della riduzione dei consumi e delle emissioni, in vista del raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi sul contenimento degli effetti del climate change.

Rischia infatti di passare in sordina un altro incentivo che vede impegnati in Italia ogni anno 900 milioni di euro a favore di pubblica amministrazione e privati: il Conto Termico. Introdotto per la prima volta dal decreto ministeriale del 28 dicembre 2012, tale incentivo è stato aggiornato nel 2016 con un nuovo decreto che non ne ha modificato l’impostazione di base, ma agevolato le procedure per la richiesta del bonus. Va subito precisato che, a differenza del Superbonus 110%, il Conto Termico non è una detrazione ma un incentivo. In altre parole, con il Conto Termico il beneficiario si ritroverà in tasca il rimborso e non lo vedrà invece scontato dall’Irpef come accade con il Superbonus (detrazione).

Le modalitĂ  di presentazione della domanda. Fino a 5mila euro di rimborso in unica rata

Per ottenere il bonus, va presentata domanda sul portale del GSE, entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento realizzato. Questa procedura viene definita “Accesso diretto” e riguarda sia i privati, che le pubbliche amministrazioni. Queste ultime hanno anche la possibilità di sfruttare la modalità cosiddetta "a prenotazione", che offre loro l’opportunità di usufruire degli incentivi prima dell'avvio dei lavori. Sul portale del GSE è pubblicato regolarmente un catalogo che contiene l’elenco degli apparecchi domestici (di potenza inferiore ai 35 kW) che consentono di accedere a una procedura semplificata nel caso in cui vengano installati. Una volta presentata la domanda, il rimborso avviene in un’unica rata solo se la somma non supera i 5mila euro e i tempi sono circa di due mesi. Non è prevista tassazione sulla somma erogata.

Quali interventi sono compresi nel bonus?

Come anticipato, lo Stato stanzia 900 milioni di euro all'anno per il Conto Termico: 200 di questi sono destinati alle pubbliche amministrazioni, gli altri 700 finanziano gli interventi di soggetti privati. Tra questi sono comprese anche le aziende, purché l’intervento non riguardi impianti di ampie dimensioni. Come riporta l’articolo 1 del decreto, l’obiettivo è quello di incentivare «interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili secondo principi di semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica nonché di coerenza con gli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione».

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